Lo studio delle patologie e della fisiologia del distretto testa-collo (orecchio – equilibrio ed udito, naso – apnee del sonno e respirazione, gola – deglutizione e voce), sono l’oggetto di analisi di una specifica branca della Medicina: l’Otorinolaringoiatria.
La visita otorinolaringoiatra è consigliata quindi per problemi di otiti, sordità, vertigini, russamento, disfonie, ipoacusia (problema dell’udito), apnee notturne, poliposi rinosinusali, disfagie (difficoltà di deglutizione), rinosinusiti acute e croniche, faringiti e tonsilliti.
L’esame otovestibolare o vestibolare è un esame non invasivo effettuato dall’otorinolaringoiatra in fase di visita e che permette al medico di diagnosticare eventuali problematiche relative all’organo dell’equilibrio.
L’esame otovestibolare potrebbe provocare vertigini e nausea nel paziente ed è per questo che è altamente consigliato essere a digiuno da almeno 4 ore e recarsi ad effettuare l’esame accompagnati. A tal proposito, l’eventuale assunzione di farmaci per le vertigini, potrebbe falsare il risultato delle prove ed è quindi necessario interrompere l’assunzione di questi farmaci nelle 48 ore che precedono l’esame.
L’esame otovestibolare potrebbe essere di per sé risolutivo qualora fosse diagnosticata una vertigine parossistica posizionale. L’otorino può infatti effettuare delle manovre liberatorie che permettono il riposizionamento dei “sassolini” interni all’orecchio che fungono da sensori del movimento e risolvere quindi il malessere del paziente.
Se invece la diagnosi dell’otorino differisce da quanto precedentemente detto, il medico può richiedere ulteriori accertamenti al fine di indagare l’origine della vertigine.